1.5.13

DialoghiDaAscensore


Ogni giorno leggo la "Forbes list" della gente più ricca d'America. Se non sono nell'elenco, vado a lavorare.
(Robert Orben)


Ciao gente,
non so bene cosa ci faccio qui, visto che oramai aggiorno questo blog ogni morte di Papa. 
E considerando che ultimamente i Papi hanno deciso che lavorare fino all'ultimo respiro è fuori moda (e non hanno tutti i torti, forse), capirete che la mia cadenza di update è veramente sporadica.
Ma insomma, oggi è il Primo Maggio e non potevo non scrivere qualcosa per i pochi romantici che ancora passano da queste parti, e per i molti precari che ignorano il mio blog ma sono precari lo stesso, e sempre di più.
Vedere gli italiani festeggiare il Primo maggio è un po' come vedere i single festeggiare San Valentino.
Questa battuta di Spinoza l'ho trovata, tristemente, geniale. E come ben sapete vale anche in Spagna, mannaggia.
Nonostante la sciagurata congiuntura economica, io sono ancora ex precaria, nel senso che ho il mio allegro contratto indeterminato, anzi indefinido
Lavoro dal lunedì al venerdì, e quindi passo le settimane pronunciando nell'ascensore del mio ufficio quelle frasi sceme che un tempo pensavo che non avrei mai pronunciato. Tipo:
Lunedì mattina, interno giorno. Tizio entra nell'ascensore, io pure.
- Ciao CP, come va?
- Ma bene dai, nonostante sia lunedì.

Variante metereologica.
Lunedì mattina, interno giorno. Fuori splende il sole.
Tizio entra nell'ascensore, io pure.
- Buongiorno CP, come va?
- Bene, ma con questo sole è un po' un peccato chiudersi in un ufficio.
Lunedì mattina, interno giorno. Fuori diluvia.
Tizio entra nell'ascensore, io pure.
- Ciao, che giornata eh?
- Sì mamma mia, proprio deprimente.

I seguenti dialoghi possono ripetersi, con alcune varianti, dal lunedì al giovedì.
Dal giovedì pomeriggio in poi si passa alla scena seguente.
Tizio entra nell'ascensore, io pure. 
- Hey CP, come va?
- Bene! Fortunatamente è quasi arrivato il week-end.

Questo ostinato commentare i giorni della settimana come se ogni volta si trattasse di una grande novità sono una parte integrante e irrinunciabile delle mie giornate. 
Ho capito pure che non vale mescolare le carte in tavola e spiazzare il tuo interlocutore con cambi di prospettiva. Per esempio, ci sono volte che è lunedì e sono di buonumore. E ci sono venerdì che mi girano un po'.
Ecco, meglio tenersele per sé queste stranezze. Provare simpatia per i lunedì è una cosa destabilizzante per l'umanità. E comunque, alcuni lunedì magari sono simpatici, ma la maggior parte no.

Cari precari, se temete che una volta tornati nel mondo del lavoro il ripetersi di questi dialoghi potrebbe annoiarvi, sappiate che ci sono varianti quasi infinite, quindi potrete continuare ad esercitare la vostra fantasia.
Per esempio, domani è un giovenedì, cioè un lunedì travestito da giovedì. Perché oggi era vacanza e domani si ripiomba al lavoro. I giovenedì però non sono malaccio, ti fanno vivere il piccolo trauma di tornare in ufficio dopo il dì di festa, ma sono al ridosso del venerdì, che è il giorno più amato dal popolo dei lavoratori. I merconedì sono molto peggio, per esempio. I marconedì invece sono bellissimi, perché vuol dire che era festa di lunedì e quindi avete appena goduto di uno degli eventi in assoluto più amati nel mondo del lavoro: Il Week-end Lungo. 
E così via. Quindi tranquilli. Di cose di cui parlare in ascensore, alla macchinetta del caffè e in pausa pranzo ne avete.
Se poi siete a corto di idee buttatela sul clima, che è un altro evergreen. Ricordandovi sempre che da ottobre a marzo vi potete lamentare del brutto tempo, confrontare lo stato di raffreddori e influenze vostro, della vostra famiglia, dei vostri colleghi e delle famiglie dei vostri colleghi, e dell'apparentemente interminabile abbondanza delle piogge. Ad aprile sarete confusi, ma in caso di dubbi prendetevela col vento e con le allergie. Da metà maggio a fine settembre potete invocare l'estate, la tintarella e le vacanze, ricordandovi però di maledire il caldo e la siccità a luglio e agosto.
È fatta ragazzi, siete davvero pronti a tornare tra noi, l'allegro e un po' metereopatico popolo dei lavoratori.
Tornate tra noi, davvero.

E questo mio piccolo, stupido, post, è anche una preghiera al Dio dei Venerdì:
Ti prego, basta precariato. Basta pure co' questa crisi, che palle.
Dai una mano ai giovani, e ai meno giovani.
Ricordati che gli stage servono solo a chi deve entrare nel mondo del lavoro. Devono durare il tempo necessario, avere una prospettiva di assunzione e non devono essere una scusa per far lavorare gratis le persone.
Rivaluta la bellezza della parola meritocrazia. Me-ri-to-cra-zia, non senti come suona bene?
Rendi il lavoro una scelta, non un sogno.
Fai lavorare l'umanità, che siamo qui per questo, ma se ci riesci ricordati di non buttare al vento le nostre pensioni, prima o poi ci serviranno.
Questa storia del "soffitto di cristallo" per le donne. Basta no? Che antichità.
Va bene la flessibilità, ma il contratto a progetto ti è riuscito proprio male. Ora è solo un modo per far lavorare la gente senza dargli nessun diritto basilare in cambio. Una vera cazzata, insomma. Di' che ti eri sbagliato ed eliminalo senza ripensarci. Non ti porteremo rancore.

È tutto, grazie.
Saluta il signor Lunedì. Digli che in fondo non lo odiamo. Anzi, gli siamo grati. Senza di lui gli ascensori sarebbero un luogo molto più triste.


3 commenti:

  1. :-)
    ....e il Web sarebbe più triste senza i tuoi post....
    un saluto da una romantica che ti segue con gioia
    WP

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  2. :-)
    ....e il Web sarebbe più triste senza i tuoi post....
    un saluto da una romantica che ti segue con gioia
    WP

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