(Nazim Hikmet)
Torno brevemente alla base, dopo aver circumnavigato i mari di Liguria e Sardegna, con una brevissima apparizione in Francia.
Lo so, è un lavoraccio. Ma qualcuno doveva pur farlo.
Sarò ormeggiata a Roma fino alla settimana prossima, poi ricomincia il cuocaprecaria tour. I fan mi aspettano in Spagna. È dura essere una star.
E comunque la vacanza è un’attività impegnativa, prevede continuamente la risoluzione di complessi problemi di ordine gestionale. A che spiaggia andiamo oggi? Mi passi la crema? Che gelato vuoi? Vieni a fare un bagno? La giornata è tempestata di dubbi…
Nel frattempo sono diventata un’esperta pescatrice di ricci a mani nude, che mangiavo sulla spiaggia in perfetto stile survivors. Sarebbe stato bello poterci fare una spaghettata, ma la pigrizia vacanziera mi ha distolto dall’eroico proposito. E poi gustarli appena presi e aprendoli con mezzi di fortuna fa molto più figo, vuoi mettere.
In ogni caso se doveste capitare in Sardegna, o in altri mari pulitissimi, raccogliete tanti ricci, che la ricetta ve la do io.
Se galleggiate invece in acque più torbide, chiedete al vostro pescivendolo di fiducia, a volte li vendono.
Altrimenti riposatevi a casa, che la vacanza è faticosa…
RICCI E CAPRICCI
Ricci di mare
Linguine
Aglio
Prezzemolo
Olio
Sale
Cari Robinson Crusoe de noantri, come sicuramente già saprete, i ricci commestibili sono i Paracentrotus lividus, al secolo i ricci femmina. I maschi lasciateli stare, fanno solo perdere tempo. Per distinguerli basta guardare il colore, le femmine sono violacee o marroni, i maschi sono neri e incazzati.
La leggenda vuole che il periodo migliore per pescare i ricci siano i giorni di plenilunio o di luna calante, quando le femmine sono piene di uova, che è poi quello che si mangia.
Se come me ancora non programmate le vostre vacanze in base alle fasi lunari, affidatevi alla sorte, mettendo in conto di trovare qualche riccio con poche uova. Comunque scegliete ricci grandi, ovviamente hanno più uova. Staccateli dalla roccia con un coltellino o, se siete fighi come me, con una pietra rimediata sulla spiaggia o addirittura a mani nude, che è il top dello stile naufrago. E pazienza se poi porterete tutto l’anno le stigmate di qualche aculeo inferocito che vi si è conficcato nelle dita. È il prezzo dell’avventura.
Una volta a casa, per aprire i ricci prendo un coltello o delle forbici e pratico un’incisione circolare sulla parte superiore, quella con il forellino. Poi elimino la calotta e raccolgo le uova (la parte arancione) in una terrina.
A questo punto il più è fatto, ora semplicemente faccio dorare l’aglio in padella mentre cuocio le linguine in acqua salata. Scolo al dente, tolgo l’aglio, metto la pasta nella padella e la faccio saltare brevemente insieme alla polpa di riccio ed il prezzemolo tritato. Se risulta troppo asciutto (o se ho pescato pochi ricci) aggiungo un po’ di acqua di cottura della pasta.
Il sapore del mare è incredibile, al sapore di sale ci ha già pensato Gino Paoli
Playlist saporita
Gino Paoli - Sapore di sale
Lo so, è un lavoraccio. Ma qualcuno doveva pur farlo.
Sarò ormeggiata a Roma fino alla settimana prossima, poi ricomincia il cuocaprecaria tour. I fan mi aspettano in Spagna. È dura essere una star.
E comunque la vacanza è un’attività impegnativa, prevede continuamente la risoluzione di complessi problemi di ordine gestionale. A che spiaggia andiamo oggi? Mi passi la crema? Che gelato vuoi? Vieni a fare un bagno? La giornata è tempestata di dubbi…
Nel frattempo sono diventata un’esperta pescatrice di ricci a mani nude, che mangiavo sulla spiaggia in perfetto stile survivors. Sarebbe stato bello poterci fare una spaghettata, ma la pigrizia vacanziera mi ha distolto dall’eroico proposito. E poi gustarli appena presi e aprendoli con mezzi di fortuna fa molto più figo, vuoi mettere.
In ogni caso se doveste capitare in Sardegna, o in altri mari pulitissimi, raccogliete tanti ricci, che la ricetta ve la do io.
Se galleggiate invece in acque più torbide, chiedete al vostro pescivendolo di fiducia, a volte li vendono.
Altrimenti riposatevi a casa, che la vacanza è faticosa…
RICCI E CAPRICCI
Ricci di mare
Linguine
Aglio
Prezzemolo
Olio
Sale
Cari Robinson Crusoe de noantri, come sicuramente già saprete, i ricci commestibili sono i Paracentrotus lividus, al secolo i ricci femmina. I maschi lasciateli stare, fanno solo perdere tempo. Per distinguerli basta guardare il colore, le femmine sono violacee o marroni, i maschi sono neri e incazzati.
La leggenda vuole che il periodo migliore per pescare i ricci siano i giorni di plenilunio o di luna calante, quando le femmine sono piene di uova, che è poi quello che si mangia.
Se come me ancora non programmate le vostre vacanze in base alle fasi lunari, affidatevi alla sorte, mettendo in conto di trovare qualche riccio con poche uova. Comunque scegliete ricci grandi, ovviamente hanno più uova. Staccateli dalla roccia con un coltellino o, se siete fighi come me, con una pietra rimediata sulla spiaggia o addirittura a mani nude, che è il top dello stile naufrago. E pazienza se poi porterete tutto l’anno le stigmate di qualche aculeo inferocito che vi si è conficcato nelle dita. È il prezzo dell’avventura.
Una volta a casa, per aprire i ricci prendo un coltello o delle forbici e pratico un’incisione circolare sulla parte superiore, quella con il forellino. Poi elimino la calotta e raccolgo le uova (la parte arancione) in una terrina.
A questo punto il più è fatto, ora semplicemente faccio dorare l’aglio in padella mentre cuocio le linguine in acqua salata. Scolo al dente, tolgo l’aglio, metto la pasta nella padella e la faccio saltare brevemente insieme alla polpa di riccio ed il prezzemolo tritato. Se risulta troppo asciutto (o se ho pescato pochi ricci) aggiungo un po’ di acqua di cottura della pasta.
Il sapore del mare è incredibile, al sapore di sale ci ha già pensato Gino Paoli
Playlist saporita
Gino Paoli - Sapore di sale