1.12.07

SimmeItalianiPaisà 


Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.
(Charles Darwin)

Da quando al mondo esiste Ryanair, i precari possono scorrazzare per l’Europa ad un prezzo equivalente a quello di un biglietto per Tivoli con la corriera, liberi finalmente di seminare il precario-pensiero per le strade del pianeta.
Lo scorso fine settimana ero quindi ryanairisticamente in Francia, a fare scorta di preziose riflessioni gastro-sociologiche e a cercare di rieducare i riottosi francesi, che si ostinano, non senza qualche ragione, a considerarci i pittoreschi e stravaganti cugini poveri d’oltralpe..
Non c’è niente da fare, per loro saremo sempre un mix rocambolesco fra Totò e Carlo Verdone prima maniera. Divertenti, rumorosi, marpioni e, irrimediabilmente, incivili…
Con i francesi che ho incontrato nel mio breve soggiorno ho fatto un piccolo sondaggio su come vedono loro gli italiani, con risultati disastrosi.
Una ragazza francese mi raccontava inorridita che a Torino guidano come invasati, clacksonando quelli che, come lei, si fermavano al rosso… (A Torino?!? Le ho fatto compitamente notare che quella è praticamente la Svizzera d’Italia. Magari può esserci qualcuno più indisciplinato ma per il resto è una città nota per il rigore nordico dei suoi abitanti… Era ancora più stralunata.)
Per non parlare di quanti avevano osato spingersi fino a Roma o Napoli: tutto un fiorire di testimonianze su macchine in quadrupla fila, gente che urla in mezzo alla strada e caos ingestibile.
Praticamente i racconti degli italiani tornati da Bombay: per i francesi siamo come l’India, rassegniamoci.
E poi aneddoti a non finire su questi fantomatici latin lover italici: quelli che ti fissano con i loro occhi neri, profondi e seducenti, quelli che ti fischiano per strada, quelli che ti fanno avances esplicite ed imbarazzanti. Quelli che, a quanto pare, fanno anche parecchio effetto sull’animo civettuolo delle galliche cugine.
In conclusione: rumorosi e maleducati ma alla fine tres, tres charmant…
Il nostro stereotipo all’estero insomma non sembra essere andato granché oltre dagli anni 60: gli uomini italiani sono visti ancora come l’adorabile canaglia Bruno Cortona, l'affascinante personaggio interpretato da Gassman ne “Il sorpasso”…
Ho provato a dire che in verità le statistiche in Italia parlano di uomini confusi e spaventati, che non si sognano neanche di provare a rimorchiarti, anche perché nel frattempo le italiane hanno smesso i panni da dolce e formosa Anna Magnani, si sono tolte il fazzoletto nero dalla testa e hanno cominciato a lavorare, diventando molto più magre ma anche parecchio più stressate.
Ho raccontato che molti dei nostri presunti seduttori italici oramai preferiscono rilassarsi giocando alla playstation o comprando creme antirughe piuttosto che tentare un approccio con una erinni metropolitana che, prima di prenderlo a male parole, probabilmente lo ammorberebbe con un soliloquio di tre ore sui suoi problemi al lavoro ed il suo desiderio di leadership.
Desideri legittimi, per carità, ma quanta rabbia.

Insomma, cari francesi, mettetevelo in testa: Gassman è morto, Anna Magnani pure, e neanche io mi sento troppo bene…
Non li ho convinti, temo.
Io però nel frattempo ho cominciato a domandarmi se davvero valeva la pena rinunciare ai nostri affascinanti ed inaffidabili Bruno Cortona per ritrovarci alle prese con le ciclotimie dei vari Silvio Muccino...
E le donne?
Sono lontani i tempo della possente dolcezza della popolana Pina di Roma Città Aperta.
Giovani aspiranti al ruolo di psicotiche Margherite Buy, rincorriamo con ostinazione un’affermazione sociale e lavorativa ancora parecchio aldilà dal venire ma la cui ricerca ci allontana inesorabilmente dalle nostre tenerezze.
Sarà il prezzo del progresso, credo…

Pane, amore e fantasia? Assolutamente no, aggiornatevi.
Tramezzino dietetico, ti voglio bene ma non so se ti amo e inconsapevolezza. Questo il film della nostra Italia 2007, fatelo capire ai francesi.
Non mi chiedere, non ci voglio pensare. Non lo so e non lo voglio sapere. “Io non ti conosco, io non so chi sei”, ma sai qual è la novità? Non lo voglio neanche sapere chi sei, ho già troppi problemi a cercare di capire tutto sommato chi sono io.
Ebbene sì, mes amis, questo è quello che si mormorano i focosi e le focose italiane nelle caldi notti di chist'è 'o paese d'o sole, tra un vorrei ma non posso e che paura mi fa.
Gli italiani e le italiane sono morti, di paura.
Nei secoli di assoggettamento della nostra italica storia eravamo forse troppo impegnati a cercare di sopravvivere al tiranno straniero per fare auto analisi.
Ora che siamo finalmente soli, con la nostra pazzoide classe politica, ci ritroviamo a doverci riconoscere. E forse non sappiamo ancora farlo.
Chi siamo, dove andiamo, un fiorino, direi.
Diamoci allora sto benedetto fiorino e scambiamoci un segno di pace, abbiamo ancora un grande avvenire, forse.
Facciamo ancora in tempo a riconoscerci, a darci una seconda chance, a far capire al resto del mondo che oltre alla pummarola n’coppa c’è qualcosa che palpita in questo nostro natio borgo selvaggio.
Domani può ancora essere un giorno migliore, forse…

Per oggi accontentiamoci di essere i vincitori della coppa del mondo 2006 (i francesi non lo hanno ANCORA digerito, ve lo assicuro) e soprattutto i campioni della pummarola, i padroni indiscussi del pomodoro.
Regaliamoci una bruschetta, come ai bei vecchi tempi.
Accompagniamola al vero inno d’Italia: “e volavo, volavo felice più in alto del sole ed ancora più su, mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me”…

Questo è forse il senso, magari si stava meglio quando si stava peggio, ma che ci frega… facciamo sparire il mondo per qualche momento, voliamo in alto e scordammuce u passato, e chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato… O no?!?
Ora se permettete vado a scordarmi anche io il mio passato, tra le vie di Trastevere, nella movida de Noantri…
"Casetta de Trastevere", cantava la Ferri, "tutti li sogni caschino, mattone pe' mattone, e 'n mezzo ar polverone, già non te vedo più".

E domani che si fa?
Al domani ci aveva già pensato il vecchio Bonaparte, i francesi pensano sempre a tutto…
La fortuna è una donna; se voi la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani.
(Napoleone Bonaparte)


Ma confortiamoci: "chist'e' 'o paese addo' tutt' 'e parole so' doce o so'amare. So' sempre parole d'ammore"...

BRUSCHETTA AL POMODORO
Pane
Aglio
Olio
Sale
Pomodoro
Origano/Basilico (dipende)

Niente ricetta, se non sapete fare una bruschetta al pomodoro decente tanto vale prendere il primo Ryanair che passa e trasferirvi all’estero.
Ma so che la sapete fare, e vi consiglio di farla.
Non impegna, non ha pretese, non chiede nulla.
Offritela agli avari di sentimenti, a chi non ha tempo, fategli capire che basta poco, pochissimo.
Ha tutto quello che basta per essere felici.
E siatelo, vi prego.

Playlist paisana
Mina- Insieme
Vincenzo d'Annibale - 'O paese d'o sole
Aurelio Fierro + Giorgio Gaber - 'A pizza
Domenico Modugno - Volare
Fiorelli + Valente - Simmo 'e Napule paisá
Gabriella Ferri – Casetta de Trastevere

3 commenti:

  1. stupenda e misera città, che m'hai insegnato ciò che allegri e feroci gli uomini imparano bambini, le piccole cose in cui la grandezza della vita in pace si scopre, come andare duri e pronti nella ressa delle strade, rivolgersi a un altro uomo senza tremare (...) ad avere il mondo davanti agli occhi e non soltanto in cuore... PPP

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  2. dopo cotanta poesia...arrivo io, la tua ex-vicina, la tua ex-jane, la tua ex-compagna di avventure con le pietre profumate egiziane, la tua ex-sfidatrice di dama cinese, e la tua attuale amica a distanza (manco troppa...cifr ryanair)
    complimenti per le allegre pagine!
    una richiesta: ricetta culinaria, ma soprattutto di vita, per affrontare i mali dell'inverno e della sinusite cronica.
    un abbraccio

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  3. Grazie a PierDaniela Pasolini per l'assaggio di poesia, bellissima. "Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto."
    Ma menomale che ho conosciuto te, Danieluzza!

    E grazie alla mia sempre-vicina-anche-se-lontana ElenaJane, non sei mai ex!
    Per la sinusite una ricetta culinaria: insalata di arance (la vitamina C fa bene contro i mali dell'inverno) con olio d'oliva, olive nere e aceto balsamico.
    E una ricettina di vita: libera la testa dolcezza, leva i pensieri negativi e la congestione andrà subito meglio!
    ;-)
    Viva Ryanair, tornerò presto da te (autoinvitandomi come al solito!)e ti porto in dono la dama cinese concedendoti, visto che giochi fuori casa, due mosse di vantaggio!
    Un super abrazo

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